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Vaticano, rotta sulla Corea

Ai dieci giorni dal terzo incontro tra i leader delle due Coree, Kim Jong-un per il nord e Moon Jae-in per il sud, e con la ripartenza dei contatti diretti fra Pyongyang e gli Stati Uniti di Donald Trump -che ha inviato il nuovo capo della Cia Mike Pompeo in missione top secret per incontrare Kim- anche Papa Francesco e il Vaticano si muovono. O meglio già si sono mossi. Ha appena preso possesso dell'incarico il nuovo nunzio (cioè l'ambasciatore pontificio) Alfred Xuereb, ex segretario di Benedetto XVI e di Francesco, oltre che ex numero due della Segreteria dell'Economia, ordinato vescovo il 19 marzo. Una personalità molto in vista nella Curia romana segno sicuro del fatto che gli è stata affidata una missione che papa Francesco reputa di primo piano. Mentre padre Antonio Spadaro, direttore della Civiltà Cattolica, impegnato con la rivista dei gesuiti in una sorta di diplomazia geopolitica e culturale parallela, è in partenza la settimana prossima per partecipare ad un convegno e seguire da vicino i prossimi sviluppi.

Proprio la rivista dei Gesuiti - che viene pubblicata con l'imprimatur della Segreteria di Stato - ha inoltre lanciato un numero monografico di oltre cento pagine dedicato alla Corea che apre la nuova collana di instant book "Accènti". Dallo scorso febbraio, Civiltà Cattolica esce anche in lingua coreana.

La Corea, così ricca di armonie e tensioni, oggi è diventata - secondo la Civiltà cattolica - "una nuova frontiera del mondo, il punto di frattura e di sutura dei blocchi". Non è dunque solamente "una terra orientale, ma un quadrante geopolitico globale, luogo in cui sono in gioco precari equilibri internazionali". Pagine che aiutano così a capire che cosa accade oggi e cosa può accadere in futuro mostrando radici e motivazioni.

Un'analisi della situazione presente della Corea del Sud a partire dalla "Rivoluzione delle candele" (che ha portato in piazza due milioni di persone e ha cambiato il corso della vita politica del Paese, segnato dalla speranza di un nuovo cammino di integrazione nazionale e di pace). E del ritiro della Corea del Nord dal Trattato di non proliferazione nucleare e della conseguente crisi internazionale. Apre il volume un'intervista di padre Spadaro a Hyginus Kim Hee-Joong, il presidente della Conferenza episcopale coreana sul futuro possibile. Ma anche sulla necessità che tra Santa Sede e Cina cresca una nuova fiducia reciproca dopo le epoche del colonialismo e delle persecuzioni (Global Times ha pubblicato anche oggi una nuova foro del papa che saluta alcuni cinesi al termine dell'udienza generale in piazza san Pietro ) e sulle grandi sfide positive che il continente asiatico nel suo complesso pone alla Chiesa e al mondo.

È significativo che Spadaro abbia sottolineato, nel lanciare il volume, l'uscita nelle sale italiane de "Il prigioniero coreano", un film diretto dal celebre regista Kim Ki-duk che racconta la vicenda-simbolo di un pescatore di una zona di confine. Un cittadino del Nord sconfina a Sud tradito dalla corrente e rimane come sospeso tra i rispettivi due mondi. Un'intensa narrazione - attraverso un episodio immaginato della vita di un singolo individuo - della grande storia collettiva in corso. Meglio, in progress.

(update dell'articolo pubblicato su Huffpost.it il 19 aprile 2018)

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