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IL VERO GRANDE ELETTORE DI PREVOST E’ STATO FRANCESCO

  • Immagine del redattore: Admin
    Admin
  • 11 mag
  • Tempo di lettura: 2 min

9 maggio 2025



Il vero grande elettore di Papa Leone XIV è stato Papa Francesco. Si conoscevano letteralmente da una vita, dai tempi in cui Bergoglio era a Buenos Aires. E’ stato Papa Francesco a volerlo vescovo in Perù (2014) e a “crearlo” cardinale e alla guida della Congregazione (oggi Dicastero) dei Vescovi, quella che nomina i pastori della Chiesa Cattolica in tutto il mondo, nel 2023. E ,come si dice , a crearlo cardinale, sempre nel 2023 .

In realtà è come se tra Francesco e “Bob” Prevost (che non era ancora Leo) ci sia stato quasi un misterioso scambio di testimone.

Eletto Papa, Francesco ha celebrato la sua prima Messa pubblica, il 13 marzo 2013, nella parrocchia di Sant’Anna in Vaticano, affidata alla cura pastorale dei religiosi agostiniani, e in quell’occasione Prevost lo ha rincontrato. “Mi chiedevo se si fosse ricordato di me e quando è arrivato ed è entrato in sacrestia, vedendomi, mi ha subito riconosciuto e abbiamo cominciato a parlare”. Un dialogo, con l’allora priore generale dell’Ordine di Sant’Agostino, che è proseguito nei mesi successivi. “Finendo il mio mandato, in quello stesso anno, abbiamo pensato di invitare il Santo Padre a presiedere, il 28 agosto, la Messa di apertura del Capitolo Generale” nella basilica di Sant’Agostino in Campo Marzio, a Roma. Bergoglio, “con grande sorpresa di tutti”, ha accettato con piacere. Quella chiesa la conosceva bene, perché quando veniva nella capitale, da cardinale, soggiornava sempre lì vicino, alla Casa del Clero, in via della Scrofa, e andava a pregare alla tomba di Santa Monica che vi è custodita.

Prevost lascia Roma dopo 12 anni. Poco più di un anno dopo Francesco nomina Prevost amministratore apostolico della diocesi di Chiclayo, in Perù, e in seguito vescovo. Come pastore di quel piccolo gregge della regione di Lambayeque, Papa Francesco incontra il vescovo Prevost nel corso del viaggio in Perù e Cile del 2018. Nel 2023 lo chiama in Vaticano come capo dell’organismo che vede scegliere i vescovi, lui che non proviene da una grande diocesi dell’Europa, dell’Asia o dell’America del Nord, ma da una sperduta città sulle Ande.

A fine agosto 2020, in piena pandemia, Francesco si reca a portare un mazzo di rose bianche sulla tomba di Santa Monica. Chiede ai frati agostiniani di pregare per lui e rivela di dovere questa devozione a sua madre che faceva parte di una congregazione laicale che si intitolava proprio alla madre di Sant’Agostino.

In quello che sarebbe stato l’ultimo anniversario della morte della santa, a fine agosto del 2024, Papa Francesco si recò ancora una volta a pregare sulla tomba della madre del santo filosofo, che era morta in Italia senza porter tornare a rivedere l’Africa.

Il testimone stava per essere riconsegnato a “Bob “ Prevost che a fine gennaio 2025, venne cooptato da Francesco nell’ordine dei cardinali-vescovi, il gruppo ristrettissimo che ha la preminenza nel Sacro Collegio.

Tra i papabili il filippino Luis Antonio Tagle è stato fatto vescovo da Giovanni Paolo II, cardinale da Benedetto XVI, e capo dell’ex Propaganda fide da Francesco. Il segretario di Stato Pietro Parolin è stato nominato vescovo da Ratzinger e cardinale da Francesco. “Bob “ Prevost invece è stato fatto vescovo e cardinale sempre da un solo Papa, Francesco. Una successione apostolica fino al Soglio di Pietro






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