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FRANCESCO,IL GRECO, E LE ELEZIONI

Fa ricorso , Papa Francesco all ' immagine della piazza, della piazza del popolo, a Cesena , e per la prima volta a tutto tondo compie una riflessione sulla buona politica. E insieme esorta giovani e meno giovani a scendere in campo a sporcarsi le mani con quella che per i cattolici è' la forma più alta di carità , perché cura del bene comune.

È' un' immagine insieme moderna ed antica, quella della piazza .Moderna come sono le piazze delle manifestazioni e dei comizi. Antica come è' l'agora ateniese e greca culla stessa della democrazia.

" Da secoli questa Piazza - ha detto parlando dal palco - costituisce il punto d'incontro dei cittadini e l'ambito dove si svolge il mercato. Essa merita dunque il suo nome: Piazza del Popolo, o semplicemente "la Piazza", spazio pubblico in cui si prendono decisioni rilevanti per la città nel suo Palazzo Comunale e si avviano iniziative economiche e sociali. La Piazza è un luogo emblematico, dove le aspirazioni dei singoli si confrontano con le esigenze, le aspettative e i sogni dell'intera cittadinanza; dove i gruppi particolari prendono coscienza che i loro desideri vanno armonizzati con quelli della collettività; dove si apprende che, senza perseguire con costanza, impegno e intelligenza il bene comune, nemmeno i singoli potranno usufruire dei loro diritti e realizzare le loro più nobili aspirazioni, perché verrebbe meno lo spazio ordinato e civile in cui vivere e operare."

E ha proseguito con un discorso in controtendenza rispetto alla retorica anticasta, che segna un punto di svolta. Va oltre la denuncia, pur ribadita, della corruzione come tarlo che mina dall'interno. In continuità ideale con l'omaggio reso a giugno a due preti "politici" come don Primo Mazzolari e il priore di Barbiana, don Milani, il discorso di oggi , nella terra di Dossetti, indica ai cattolici italiani la ripresa di un cammino . A pochi mesi dalle elezioni, Francesco mostra ai cattolici italiani una strada, proprio dalla Romagna, terra di accese passioni politiche, una strada che tagli le ali al rischio maggiore che egli vede in questo momento, quello dei populismi. Un messaggio che calza a pennello con i fermenti deli cattolici dem in questi giorni riuniti ad Orvieto da Beppe Fioroni in un incontro dove lo stesso Matteo Renzi è' voluto intervenire.

" Vorrei dire a voi e a tutti: riscoprite anche per l'oggi il valore di questa dimensione essenziale della convivenza civile - ha detto ieri Papa Francesco - e date il vostro contributo, pronti a far prevalere il bene del tutto su quello di una parte; pronti a riconoscere che ogni idea va verificata e rimodellata nel confronto con la realtà; pronti a riconoscere che è fondamentale avviare iniziative suscitando ampie collaborazioni più che puntare all'occupazione dei posti. Siate esigenti con voi stessi e con gli altri, sapendo che l'impegno coscienzioso preceduto da un'idonea preparazione darà il suo frutto e farà crescere il bene e persino la felicità delle persone. (...)".

Ha proprio usato questa parola , Francesco, " felicità" , la stessa che ha usato tanti secoli fa, Aristotele nei suoi otto libri sulla Politica.

Francesco rilancia inoltre i diritti della buona politica. "La politica è sembrata in questi anni a volte ritrarsi di fronte all'aggressività e alla pervasività di altre forme di potere, come quella finanziaria e quella mediatica. Occorre rilanciare i diritti della buona politica, la sua idoneità specifica a servire il bene pubblico, ad agire in modo da diminuire le disuguaglianze, a promuovere con misure concrete il bene delle famiglie, a fornire una solida cornice di diritti–doveri e a renderli effettivi per tutti. Il popolo, che si riconosce in un ethos e in una cultura propria, si attende dalla buona politica la difesa e lo sviluppo armonico di questo patrimonio e delle sue potenzialità ".

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