“APPREZZAMENTO PER IL GESTO, MA LA PAROLA RESTA ALLA GIUSTIZIA”
- Admin
- 1 mag
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Per evitare l’umiliazione dell’esclusione dal Conclave ha dovuto firmare un atto in cui accettando la volontà di Papa Francesco, si è impegnato a non rivendicare più niente nè durante il Conclave nè dopo, per evitare eventuali impugnative dell’elezione del prossimo Papa.

La lettera del 24 marzo 2025 di Papa Francesco che ha escluso il cardinale Becciu dal Conclave non conteneva solamente il divieto ad entrare nella Cappella Sistina, ma anche dei precisi obblighi che lo vincolerebbero anche dopo la nomina del nuovo Pontefice , in particolare quella di accettare la validità del Conclave.
Becciu non solo ha dovuto prendere atto della volontà papale , ma ha anche, sottoscrivere l' accettazione di tali condizioni, che aveva già apprese dal cardinale Pietro Parolin.
Il cardinale sardo sembra che avesse preso accordi per una conferenza stampa da tenere all' uscita dalla riunione delle Congregazioni generali di lunedi 29 aprile 2025 perché non immaginava che Parolin avrebbe reso nota a tutti la lettera di Francesco e così ha dovuto disdire l’incontro con i giornalisti.
Non risultano inoltre impegni dei porporati per fargli ottenere la grazia dal nuovo Papa (come qualche porpora ha dichiarato sui giornali , facendo intendere che sarebbe stato questo il do ut des a favore di Becciu che rinunciava) anche perchè essa costituirebbe una disparità di trattamento rispetto ai suoi coimputati laici, a cominciare dal finanziere Raffaele Mincione, cioè il coimputato condannato con Becciu alla stessa pena di cinque anni e sei mesi e alle stesse sanzioni pecuniarie (in solido con l’ex banchiere Crasso e il funzionario Tirabassi ) cioè al risarcimento di 200 milioni di danni al Patrimonio alla Sede apostolica e di 178 milioni di danni reputazionali alla stessa Segreteria di Stato, di cui Becciu è stato il numero 2..
Nessun impegno alla grazia dunque , visto che non è neppure pensabile un colpo di spugna sull’intero processo sul Palazzo di Londra, che ha creato una perdita secca di 100 milioni di euro (più di un anno di deficit di bilancio) . Nelle ultime due settimane prima delle Congregazioni generali, Becciu ha dimostrato urbi et orbi di utilizzare gli stessi argomenti e documentazioni del suoi coimputato Mincione e che Mincione ha presentato in un complaint allo Special Rapporteur dell’Onu (che non ha valore giurisdizionale, non si tratta di un ricorso ad un organo di giustizia ).
Mercoledì 30 aprile del resto il comunicato ufficiale del Sacro Collegio sul caso è stato molto chiaro. Il Collegio infatti “ha preso atto che egli (Becciu, ndr) avendo a cuore il bene della Chiesa, nonché per contribuire alla comunione e alla serenità del Conclave, ha comunicato
la sua decisione di non partecipare ad esso” . Ma ha aggiunto :”Al riguardo, la Congregazione dei Cardinali esprime apprezzamento per il gesto da lui compiuto ed auspica che gli organi di giustizia competenti possano accertare definitivamente i fatti.”Quindi ogni valutazione sulla complessa vicenda sarà demandata alla giustizia , cioè ai giudici di appello vaticani e poi alla Corte di Cassazione vaticana. Nessun altro ha affermato il Sacro Collegio ha il diritto-dovere di accertare i fatti.
Il cardinale Becciu ha “rinunciato “ad entrare in Conclave nonostante il fatto che nelle ultime due settimane aveva in modo sempre più forte rivendicato i suoi presunti diritti di eleggere il nuovo Pontefice.
Una rinuncia sui generis .In realtà si tratta di una rinuncia sui generis, che sarebbe meglio definire una “presa d’atto” della volontà di Papa Francesco (così l’ha definita del resto lui stesso parlando alle Congregazioni generali cardinali) che costantemente lo ha voluto fuori dal Conclave (a partire dal settembre 2020) e da ultimo con una lettera di due cartelle del 24 marzo 2024.
Becciu non può infatti rinunciare a un diritto che non aveva più, visto che ben tre atti del Pontefice appena sepolto, lo hanno escluso da questa prerogativa. Visibilmente scosso, quasi alle lacrime, è uscito dall’Aula nuova del Sinodo senza fare dichiarazioni, ha staccato i telefoni. Il suo comunicato è stato diramato solo la mattina successiva.
Nello scritto di Becciu sarebbe inoltre contenuto l’impegno di non rivendicare niente nè durante il Conclave nè dopo l’elezione del nuovo Pontefice. Un affermazione per evitare eventuali impugnative della validità del Conclave.
In cambio Becciu ha evitato una comunicazione pubblica di esclusione dal Conclave da parte della Santa Sede, cioè una gravissimo ulteriore danno per la sua immagine, dopo la condanna in primo grado a cinque anni e sei mesi di carcere, all’interdizione perpetua dai pubblici uffici.
La svolta è avvenuta durante le Congregazioni generali iniziate alle 9, lunedì 28 aprile 2025. Becciu aveva reiterato la sua richiesta che venisse riconosciuto il suo presunto diritto. Ma ha dovuto alla fine rendersi conto che non aveva altra strada che ritirarsi dopo un incontro con il cardinale decano Giovan Battista Re e con il cardinale Pietro Parolin che in qualità di cardinale vescovo più anziano, guiderà il Conclave, dal momento che Re a 91 anni non potrà parteciparvi.
C’è stato un solo intervento di un cardinale. Questa porpora ha preso la parola per affermare chiaramente che le Congregazioni non potevano diventare una specie di processo parallelo sulla sua personale responsabilità , ha sostenuto che i cardinali sono chiamati ad affrontare altre questioni e responsabilità per la Chiesa universale e se Becciu ritiene di essere innocente ricorra nella sede giudiziarie proprie.
La situazione era già cristallizzata il giorno dopo l’accettazione da parte di Papa Francesco della rinuncia alle sue prerogative cardinalizie, il 25 settembre 2020 , quando in una conferenza stampa Becciu aveva dichiarato che a seguito del tempestoso incontro con il Pontefice non avrebbe più fatto parte del futuro Conclave.
Ma a partire dal gennaio di quest’anno la porpora sarda aveva cambiato idea e si era fatto ricevere da Francesco per sollecitare una “sistemazione “ del suo caso, avendo compiuto il Papa 88 anni e visibilmente declinando le sue condizioni di salute, fino al ricovero del 14 febbraio 2025.
Becciu non era a conoscenza del fatto però che già alla fine del dicembre 2023 , dopo la sentenza di condanna in primo grado comminata dal Tribunale vaticano presieduto da Giuseppe Pignatone, Francesco aveva reiterato per iscritto firmando un chirografo per l’l’accettazione alla rinuncia alle prerogative cardinalizie di Becciu.
Da ultimo,dopo aver superato la gravissima crisi del 27 febbraio 2025 in cui aveva rischiato di morire, e aver ricevuto il 2 marzo al policlinico Gemelli, il Segretario di Stato cardinale Parolin e il sostituto Pena Parra, Papa Francesco aveva ottenuto il parere giuridico dell’Ufficio del Promotore della Segnatura Apostolica, e firmato al suo ritorno a Santa Marta, due cartelle in cui esplicitamente precludeva a Becciu la possibilità di entrare in Conclave.
Questa serie di atti di Papa Francesco dimostrano che il defunto Pontefice non ha voluto assumere nei confronti di Becciu una posizione preconcetta e definitiva a partire dal settembre 2020, ha avuto inoltre attenzione pastorale nei suoi riguardi, ammettendolo alla celebrazione delle cerimonie pontificie e dei concistori pubblici. Quando la situazione di Becciu dal punto di vista giudiziario si è ha aggravata con la condanna in primo grado e dopo che la motivazione della sentenza del Tribunale del (30 ottobre 2024 ha dimostrato la colpevolezza degli imputati “al di là di ogni ragionevole dubbio” - queste le parole usate nel testo, indipendentemente dalla testimonianza del teste Perlasca giudicato inattendibile e delle presunte pressioni extra processuali nei suoi confronti nell’estate del 2020. (https://www.justout.org/single-post/le-non-poche-congettme-illazioni-trame-ed-asserite-irregolarit%C3%A0-non-sono-andati-oltre-la-loro)
Entrambe le lettere di Papa Francesco - secondo chi le ha lette - sono difficilmente contestabili in punta di diritto. Quella di marzo è stata siglata con una “F”, a motivo delle difficoltà motorie del Pontefice che aveva problemi ad alzare il braccio anche per benedire, come hanno visto tutti - ma ciò è accaduto allo stesso modo di tanti altri atti e nomine (anche episcopali) avvenute dal Policlinico Gemelli, dove per costante attestazione dei medici, a partire dal professor Alfieri, Francesco non ha mai perso conoscenza, è stato sempre vigile e compos sui.
Update dell’articolo pubblicato su Huffpost.it il 29 aprile 2025
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