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CONDANNA BECCIU: RASSEGNA STAMPA ITALIANA

di Maria Antonietta Calabrò



Roma, 17 dicembre 2023



Il Fatto quotidiano diretto da Marco Travaglio, ai tempi del massimo fulgore, lo aveva definito "IL PAPA ITALIANO" . E questa sintesi descrive perfettamente l' influsso dell'allora sostituto della Segreteria di Stato Angelo Becciu, astro nascente del Pontificato di Francesco autocandidatosi a succedergli, che dal 2013 al 2018 ha esercitato un potere pressochè assoluto in Vaticano. Una grandissima influenza sulla politica, sui media e addirittura sulle istituzioni italiane , come dimostrano alcune nomine delicatissime (ai vertici dei servizi segreti nella stagione dei governi pentastellati Conte, “benedette” dall’allora sostituto della Segreteria di Stato, e di cui si è avuta piena contezza nel corso del dibattimento.  Come ha notato Gianni Riotta su "X" la condanna  a cinque anni emezzo di carcere a un risarcimento danni in solido con i quattro principali imputati (Mincione, Crasso e Tirabassi )  per oltre 200 milioni del cardinale Becciu per frode e peculato ha ottenuto più spazio sulla stampa estera che su quella italiana.

Come hanno presentato ai loro lettori i giornali italiani ? Cominciamo con ordine dalle prime pagine. Innanzitutto il Corriere della Sera (che aveva pubblicato poco prima della sentenza un commento di Ernesto Galli della Loggia che chiedeva l'assoluzione tout court del cardinale). Taglio centrale a tre colonne senza foto. All'interno  (pag 22  articolo del vaticanista Vecchi sul dispositivo della sentenza e articolo di ricostruzione  dell'affare , diciamo così,  del palazzo di Londra di Mario Gerevini  che con competenza mette in evidenza la voragine nei conti vaticani creata dagli atti firmati dall'allora  sostituto Becciu . E che solo di provvigioni Mincione, Torzi ed altri hanno "incassato" 100 milioni di euro. A pagina 23 ( pagina di destra e quindi di migliore lettura) il titolo a tutta pagina è per la difesa del cardinale: "Non ha tenuto per sè neppure un centesimo". I legali del cardinale già preparano l'Appello" (con l'A maiuscola, chissà perché). Con riproposizione delle accuse alla presunta manipolazione  del teste monsignor Alberto Perlasca ad opera di una sua amica Genoveffa Ciferri e di Francesca Chaouqui.

Il Messaggero Taglio centrale in prima e dentro un articolo a doppia firma vaticanista e Errante (giudiziaria), sottolineato lo choc della Curia. Nessuno che si sia reso conto di cosa accadeva durante indagini e processo!

La Repubblica. Il quotidiano diretto da Maurizio Molinari che alla vigila della sentenza aveva pubblicato un'ampia ricostruzione del vaticanista Scaramuzzi, anticipa in prima con un piccolo richiamo basso due pagine interne, con  addirittura una pagina di intervista  al cardinale Sandri, italo-argentino, anche lui già sostituto della Segreteria di Stato, ma in anni lontani, con Giovanni Paolo II e con il  segretario di Stato Angelo Sodano, e che comunque dal 22 novembre 2023 non è più un cardinale elettore. Interessanti però certi riferimenti all'APSA. La battaglia per la trasparenza delle finanze, come ha detto Papa Bergoglio , infatti non è ancora finita.

Il Sole 24 ore, quotidiano economico controllato da Confindustria, se la cava con un colonnino di spalla a pagina 13 nonostante la portata dello scandalo (in base ad una contabilità complessiva ha coinvolto quasi un miliardo di dollari) ed ha coinvolto, oltre il Vaticano, l'Italia, la Svizzera, il Lussemburgo, Il Regno Unito, e le cui propagini sono arrivate  a Dubai, Miami, Santo Domingo.  Paginate dedicate al finanziere Mincione (ma era cinque anni fa) per la scalata Carige. Sic transit gloria mundi.

La Stampa. Un grande spazio in prima con foto gigantesca del cardinale sotto il titolo "Angelo Demone" (vi ricordate Dan Brown?) Articolo del vaticanista Agasso e analisi di Gianluigi Nuzzi, (in prima titolato: “Il compleanno più duro del Papa “ ma non si capisce perché, visto che non è stato il Papa ad essere condannato). Analisi che però a ben leggere insinua che  la sentenza in realtà è una "sentenza politica", sia pure a fin di bene : portare avanti le riforme. Nessuna spiegazione dei fatti emersi in due anni e mezzo di dibattimento, ma un mix di valutazioni su come la curia si atteggia nei confronti innanzitutto della salute di Francesco, lo sguardo puntato sulle manovre con vista Cappella Sistina (Conclave), magari sperando in un italiano.Un Massimo Franco “minore” senza averne il felpato andamento curiale. Comunque sia il replay di Nuzzi sul Secolo XIX è titolato in prima: “I mercanti non sono invitati al compleanno di Bergoglio”.

Il Domani. Diretto da Emiliano Fittipaldi, pubblica un titolone in prima con fotona. “Becciu condannato a cinque anni”, che poi sarebbero in realtà cinque anni e mezzo. E sulla seconda riga del titolone: “Il Papa vince il suo processo politico”. Ed eccoci qui di nuovo.

Libero. Dopo aver sponsorizzato per anni il cardinale, con Renato Farina -Betulla e lo stesso Vittorio Feltri , un mostro sacro del giornalismo,  pubblica un taglio centrale in prima pagina, in cui la condanna diventa una “mazzata”, articolo affidato alla giornalista Cosmetti.

La Verità . Catenaccio in prima a tutta pagina. “ Botta  della giustizia vaticana sul cardinale Becciu E dentro (ma in pagina 4  di sinistra) Francois De Tonquedec illustra la sentenza. La foto di Becciu accompagnata da una didascalia che inizia  così: Bastonata. L’occhiello grande sopra il titolo è un capolavoro.”Le sofferenze dei cattolici “ (l’altro articolo in pagina riguarda il cardinale Burke, privato dell’appartamento gratuito, e addirittura del fondo sanitario)! A  specchio a pagina 5 Rama ( presidente Albania) elegge il Papa capo della sinistra ( e quindi diventa tutto chiaro) .Peccato che Rama abbia fatto l’accordo migranti con Meloni e questo appellativo per il Pontefice l’abbia comiato ad Atreju.

Il Giornale. Deve prendere atto e cambia mano, fa scrivere Sartini.

Il Fatto quotidiano.  Solo notiziola  in prima pagina. “Buttò via i soldi del Papa”,  Becciu uno sperperone, insomma.

Il Tempo che ha tra i suoi editorialisti Luigi Bisignani (ricordate, quello secondo il quale  già anni fa  Bergoglio aveva un cancro terminale al cervello) in prima  pagina non ha nulla da dichiarare.


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