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“I misteri del processo Sloane Avenue “ rimandati a gennaio. Teste in Aula anche Parolin

di Maria Antonietta Calabrò

Il 30 novembre 2022 quando il Promotore di Giustizia Alessandro Diddi sta per depositare 126 whatsapp ricevuti nella notte di sabato 26 novembre dall’amica e  sodale di monsignor  Alberto Perlasca, Genoeffa Ciferri,  il presidente del Tribunale vaticano Giuseppe Pignatone  ricorda di  essersi già espresso su “i misteri di questo processo” , quando l’avvocato Cataldo Intrieri (difesa dell’imputato Tirabassi) commenta allo stesso modo il colpo di scena: quello per cui dietro la deposizione di Perlasca che giocò un ruolo importante in relazione  quanto meno alla “decardinalizzazione” di Angelo Becciu. (24 settembre 2020) c’era Francesca Immacolata Chaouqui.

Il teste di accusa, Perlasca a causa di quei whattapp infatti si stava in quel momento per trasformare in un boomerang.

Cinque giorni prima incalzato dall’ avvocato difensore del cardinale Becciu, Fabio Viglione, si era trincerato dietro molti “ non ricordo “ e aveva  chiesto un rinvio per testimoniare sul punto su cui Viglione lo incalzava e  cioè la sua conoscenza del ruolo svolto  da Chaouqui  (ex componente della COSEA  ( condannata  nel 2016 a dieci mesi di carcere, con pena sospesa per cinque anni al termine del secondo processo Vatileaks) nella predisposizione del suo Memoriale della fine di agosto del  2020 . Memoriale che precedette  di meno di un mese il “dimissionamento “di Becciu da parte di Papa Francesco.

Viglione sembra aver ben chiaro come sono andate le cose due anni fa, e chiede a Perlasca notizie anche sulla Ciferri, e l’ex capo dell’ ufficio amministrativo risponde : “ So che era analista presso il DIS, analista però, eh.”. Il DIS è l’organismo di coordinamento dei servizi segreti italiani . Aggiunge Viglione che l'avvocato di Perlasca è lo stesso con cui la Chaouqui si è presentata agli inquirenti vaticani nell'ottobre 2020 per una deposizione spontanea.

Nei messaggi  inviati al Promotore Diddi, sabato 26 novembre la Ciferri ha ammesso di essere stata lei il tramite tra Chaouqui e Perlasca, che in Aula si è detto ignaro del ruolo dell’ex membro della Cosea fino al  25 novembre, cioè fino a poche settimane fa.

Viglione nel suo controintertogatorio del 25 novembre   è interessato in particolare a chi ha suggerito alcune parti del Memoriale  (che non sono confluiti nel procedimento penale 45/19 ) ad esempio per quanto riguarda il prospettato finanziamento della Fondazione del Qatar all’Ospedale Mater Olbia in Sardegna e l’attribuzione di lavori edili e di ristrutturazione per 14 milioni di euro a favore dei fratelli del cardinale ( per cui Chaouqui è stata denunciata per calunnia presso il promotore vaticano, ed è già stata interrogata).

Ciferri e Chaouqui sono state convocate in Aula davanti al Tribunale (e semmai, messe a confronto ) il 13 gennaio.

Mentre per il 25 o 26 gennaio ha dato la sua disponibilità a testimoniare davanti al Tribunale lo stesso Segretario di Stato Pietro Parolin (la Terza Loggia è parte civile nel processo, difesa dall’avvocato Paola Severino).

Ricapitolando, sabato 26 novembre 2022  alle 3 di notte  il telefono del Procuratore vaticano professor Alessandro Diddi comincia a ricevere un diluvio di whattapp.  Mittente Ciferri .

Sono passate poche ore da quando  Perlasca ha fatto una figuraccia durante la sua testimonianza infarcita di non ricordo. Tanto da essere ammonito dal presidente dal Presidente Pignatone.

Ed ecco che incurante dell’ora notturna, la Ciferri comincia a sua volta a martellare il telefonino di Diddi.

Messaggi allusivi, quasi un “muoia Sansone ( Perlasca )  con tutti i filistei ( gli inquirenti vaticani) “. Cioè : se Perlasca deve affondare, non sarà solo . Fino all’acme che giunge alle 20 .09 del 26 novembre, in cui Ciferri sostiene che Perlasca sa del ruolo svolto dalla Chaouqui fin dal settembre 2021 ( non ne rimase all'oscuro , quindi fino al 25 novembre 2022 , quando era teste sotto giuramento) .

Questi messaggi sono agli atti del processo, depositati dallo stesso Diddi, di essi  circa i 2/3 sono fruibili , il restante è stato omissato dal Promotore che ha aperto al riguardo un procedimento penale separato . Le indagini sono in corso. Qualcuno sta giocando a poker e Diddi non ha potuto che dire: “ vedo”

Agli atti anche messaggi diretti della Chaouqui  all’ex capo dell’ufficio amministrativo. Per esempio la donna scrive a Perlasca il 25 novembre  scorso un’email sollecitandolo a mantenere il segreto  sul suo ruolo per evitare cortocircuiti  che avrebbero coinvolto lo svolgimento delle indagini.

Dovrebbe essere chiaro anche al più sprovveduto che mandare email di quel tenore  può significare solo una cosa:  un sabotaggio del processo , prospettando nero su bianco un intervento occulto degli inquirenti per il tramite della stessa Chaouqui ( leggi: https://www.huffingtonpost.it/blog/2022/12/02/news/chi_ha_tentato_di_mascariare_il_processo_becciu-10823279/ ).

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