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IL CASO STRICKLAND DA UN ALTRO PUNTO DI VISTA.

LA CHIESA AMERICANA IN ZONA DI GUERRA: PIERRE CARDINALE COME ZENARI IN SIRIA


di Maria Antonietta Calabrò



La scorsa settimana ed il fatto è stato praticamente senza precedenti, un vescovo, Joseph Strickland capo della Diocesi di Tyler , Texas, è stato rimosso personalmente dal Papa, perché aveva accusato il Papa stesso di eresia, anzi peggio di minare alle radici  “il patrimonio della fede”, in materia di sessualità, sacramenti, sinodalità. Niente a vedere quindi con la libertà di espressione ma piuttosto il disconoscimento dell'autorità del Successore di Pietro.

Il vescovo ,banalizzando, è stato definito “conservatore”.  In realtà il vescovo Usa è la punta di diamante di quel pensiero e di quella postura  “antiromana”  della Chiesa americana che Christophe Pierre, nunzio apostolico a Washington dal 2016, ha dichiarato che sta ancora combattendo una vera e propria lotta nel mettersi in sintonia con Papa Francesco e sul cammino della sinodalità. (https://www.americamagazine.org/faith/2023/11/02/cardinal-christoph-pierre-interview-246416).

Così tre giorni dopo la pubblicazione del documento della Congregazione della Fede in relazione a gay, transgender e i sacramenti  (https://www.vaticannews.va/it/vaticano/news/2023-11/dottrina-fede-vescovo-negri-matrimoni-battesimi-transessuali.html), è arrivato questo provvedimento disciplinare e dottrinale nei confronti di Strickland, esponente dell’episcopato  statunitense che più di ogni altro ha espresso la fronda nei confronti di Francesco.

Il provvedimento amministrativo nei confronti di Strickland è giunto alla vigilia dell'Assemblea plenaria d'autunno della Conferenza episcopsle americana ( USCCB) riunita dal 13 al 16 novembre a Baltimora. Strickland è rimasto fuori dall'assise e ha organizzato una recita del rossrio con pochi fedeli che issavano cartelli a suo favore.

Non è quindi un caso o una pura coincidenza che l'arcivescovo Pierre continuerà ad essere nunzio negli Stati Uniti anche dopo essere stato fatto cardinale il 30 settembre 2023, poco più di un mese fa.E' come se Francesco ritenesse necessario che a rappresentarlo a Washington debba essere un prelato che ha giurato fedeltà al Papa “usque ad sanguinis effusionem”. Come è avvenuto in territori di guerra, quando ha creato cardinale Mario Zenari, nunzio apostolico in Siria.

Strickland si è fatto conoscere per un uso massiccio dei social usati come fosse lui il depositario della vera Fede. Un’indagine condotta da due vescovi americani “in pensione” , durata alcuni mesi ha messo in evidenza come la sua figura è stata fortemente divisiva tra i fedeli laici e gli altri vescovi.

Del resto non più tardi di 15 settembre scorso, l'ex nunzio Viganò su “X”  ha incitato Strickland a resistere “ esercitando l'Episcopato fino all'eroismo: sarà Nostro Signore a giudicare noi, non coloro che abusano del loro potere per distruggere la Chiesa e perseguitare i suoi buoni Pastori”. Con un riferimento neppure tanto velato al Papa .

Viganò nello stesso tweet di metà settembre 2023 ha rammentato anche il fatto che 11 anni fa era stato lui ad annunciare a Strickland la nomina a vescovo da parte di Benedetto XVI, come a sottolineare il contrasto tra papa Ratzinger e papa Bergoglio. Anche se i lettori di oggi probabilmente non ricordano la lotta feroce che lo stesso Viganò intraprese contro le decisioni di Ratzinger che lo riguardavano, cioè il suo allontanamento da Vaticano e la sua nomina a Washington.

Con la decisione papale su Strickland , almeno per il momento , si è chiuso un ciclo iniziato negli Usa nel 2018, con l’attacco proditorio dell’agosto di quell’anno,  di Viganò , contro papa Francesco per la presunta “copertura” degli abusi del cardinale Teodore McCarrick, divenuto in seguito l’unico cardinale spretato.

"Oggigiorno, viene da chiedersi chi stia manipolando l’ex nunzio negli Stati Uniti, l’arcivescovo Viganò, e quali molle vengano usate per far sì che un prelato così di mondo osi chiedere la testa di papa Francesco", si è chiesto Yvonnick Denoël storico francese dello spionaggio e autore (da oltre 100 mila copie ) di un saggio della fine del 2022 "Le spie del Vaticano" con a tema anche le operazioni di influenza degli 007 degli altri Stati su (o contro ) il Vaticano.

Viganò  all’inizio di gennaio 2021 aveva anche benedetto “ l’assalto a Capitol  Hill dei seguaci di Donald Trump

La decisione  papale su Strickland è un nuovo segno che il cammino intrapreso Francesco è irreversibile.

Ed è in sintesi un chiaro segnale alla Chiesa americana , un gigante dai piedi di argilla, minata dagli scandali della pedofilia e sull’orlo del default finanziario (https://www.huffingtonpost.it/blog/2023/02/07/news/la_guerra_ibrida_contro_papa_francesco_in_un_libro_di_massimo_borghesi-11278505/ ).



Update dell'articolo pubblicato su Huffingtonpost l'11 novembre 2023

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