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Francesco alla Curia : per uscire dal labirinto guardare la stella

E cita Sant’Ignazio sulla correzione “con tutti i mezzi opportuni“. No show del cardinale Becciu


di M.Antonietta Calabrò


Città del Vaticano, 22 dicembre 2023



Dopo dieci anni di riforme e processi, la Sfinge (così l’aveva definita Papa Francesco in uno dei suoi primi auguri di Natale alla Curia Romana) si è ormai come sfarinata e dissolta, in mezzo al deserto in cui era stata innalzata. Gli uomini in gran parte cambiati e avvicendati: cardinali, arcivescovi, ma anche molti laici, uomini, donne, suore, semplici preti.

E proprio a questi uomini (cardinali, vescovi laici, uomini, donne, suore) che si è si è rivolto il 21 dicembre 2023, undicesimo anno del Pontificato, quasi con un apologo: quello del labirinto e della stella.

Il Papa arriva a piedi appoggiato sul bastone, cammina di buon passo fino alla poltrona. Legge con energia.

Un apologo da ascoltare (come Yahveh al popolo ebraico: ”Ascolta, Israele”) con il cuore. Meglio “con il cuore in ginocchio”. Senza divorare le parole “come lupi rapaci”. “Perché adesso per gli uomini della Curia si tratta di essere vivi, di essere innamorati e non abituati”. Di prendere decisioni non in base a criteri “mondani” e neanche basta solo decidere in base ai regolamenti, ma “secondo il Vangelo”. E secondo il Vangelo deve essere il “discernimento”.

Cita Sant’Ignazio di Loyola. “È da presupporre che un buon cristiano deve essere propenso a difendere piuttosto che a condannare l’affermazione di un altro. Se non può difenderla, cerchi di chiarire in che senso l’altro la intende; se la intende in modo erroneo, lo corregga benevolmente; se questo non basta, impieghi tutti i mezzi opportuni perché la intenda correttamente, e così possa salvarsi». Il cardinale Angelo Becciu, condannato in primo grado dal Tribunale vaticano presieduto da Giuseppe Pignatone per peculato e truffa a cinque anni e mezzo di carcere, non si è presentato per gli auguri.

Il pericolo è il labirinto, anzi, Francesco ha parlato di percorsi labirintici, di “labirintare” (un altro dei suoi neologismi) della burocrazia, del “si è fatto sempre così”.

Ma non si esce dal labirinto se non guardando in alto, “solo da sopra”, ha detto Francesco. Come fecero i Re Magi, i sapienti sovrani dell’Oriente. I Magi guardarono in alto e uscirono come Abramo dalla loro terra e si misero in viaggio.

“Camminare” è un’altra parola usata nel discorso. Parola molto amata dal Papa, spesso ripetuta. Solo “camminando” si evita il “fissismo “delle ideologie”, come quello sottostante alla contrapposizione tra “conservatori e progressisti” (che anche dal punto di vista giornalistico è veramente venuta a noia). Il Papa (e fa specie che lo dica un uomo di 87 anni) sottolinea che sono sessant’anni che si continua a parlare di questa contrapposizione che non ha senso di esistere. Il riferimento non è solo alla recente istruzione della Congregazione della dottrina della Fede sulle benedizioni devozionali che è possibile d'ora in poi ottenere per i conponenti gay o non gay di coppie irregolari ( conniventi,poligamici, divorziati risposati). Ma in generale, e' il comportamento di un cristiano con i peccatori. Ha commentato il biografo del Papa Austen Ivereigh su X : "Gesù si mescolava ai lebbrosi e mangiava con i peccatori che andavano a lui, affermando il loro valore agli occhi di Dio, e i leader religiosi lo accusavano di avallare il peccato. Francesco chiede ai sacerdoti di seguire l’esempio di Gesù, e un eminente cristiano lo accusa di benedire il peccato". Il riferimento e' al Rev. evangelico Franklin Graham. Ma anche l'arcivescovo cattolico Carlo Maria Viganò ex Nunzio negli Stati Uniti è tornato ieri ad attaccare Francesco ad alzo zero definendolo definendolo "usurpatore" e "servo di Satana".

Tra i presenti agli auguri e salutati cordialmente da Francesco il cardinale Mauro Piacenza,Penitenziere maggiore e anche l’ex prefetto del Sant’Uffizio cardinale  Gerard Müller , apparso un po' più rigifo ed imbarazzato Entrambi "conservatori" . E l’ex segretario di Stato Tarcisio Bertone, con il bastone (cui Bergoglio ha stretto la mani con allegria e calore).

Tra i laici presenti, il presidente dello IOR, Jean-Baptiste de Franssu, il Comandante della Gendarmeria, Gianluca Gauzzi Broccoletti, il Prefetto della Segreteria per l’economia, Maximino Caballero Leto.

Quando arriva il turni di Guy Consolmagno il religioso gesuita e astronomo statunitense, direttore della Specola Vaticana dal 2015. Il papa gli fa un segno della mano verso il cielo: Consolmagno e' tra tutti, l'uomo delle stelle.


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