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Krushev chiese la mediazione di Giovanni XXIII, oggi tra Vaticano e Mosca c’è il gelo



di Maria Antonietta Calabrò


Francesco ha rivolto un appello all'Angelus di domenica 2 ottobre 2022 ad entrambi le parti in causa della guerra ucraina, Putin e Zelensky. Ma la condanna dell’annessione del Donbass, il riferimento alla legalità internazionale stracciata, al diritto dell’Ucraina alla propria integrità territoriale, portano a far ritenere che se il Vaticano avesse un seggio (e non lo ha) nel Consiglio di sicurezza dell’Onu sui referendum farsa avrebbe votato a favore della loro condanna.

Papa Giovanni XXIII mediò nella crisi di Cuba. Oggi però il canale tra Russia e Vaticano è congelato . E l'appello di Francesco è stata solo una sollecitazione pubblica a riaprire il tavolo negoziale , di fatto su richiesta di una sola parte, quella ucraina, ma non c'è interlocuzione con il Cremlino che lasci al momento intendere un ruolo risolutivo della mediazione vaticana. Come invece avvenne ai tempi di Krushev e di Kennedy come viene ricostruito nel libro di Marco Roncalli ed Ettore Malnati (Giovanni XXIII Vaticano II un Concilio per il mondo (Bolis Edizioni) .


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