QUANTI MILIARDI DI EURO SONO RIMASTI FUORI DAL VATICANO?
- Admin
- 17 giu
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Leggendo bene l’ultimo Rapporto annuale 2024 dello IOR, la cosiddetta banca vaticana, si fanno scoperte sorprendenti. E si apprende anche che tutto il dividendo 2023 è stato destinato da Papa Francesco in beneficenza, nessun finanziamento dei costi della Curia.

di Maria Antonietta Calabrò
17 giugno 2025
Nel 2024, per la prima volta, tutto il dividendo di 13,6 milioni dello IOR , la cosiddetta banca vaticana (esercizio del 2023) , è stato destinato da Papa Francesco ad opere di beneficenza e non al finanziamento della Curia, come era accaduto per decenni , quando solo una parte residuale finiva in opere di carità e la stragrande maggioranza serviva a pagare le spese di gestione della macchina vaticana.
Il fatto che Francesco abbia destinato tutto il dividendo in beneficenza emerge da quanto ha scritto il presidente dello IOR Jeanne Baptiste de Franssus nella informativa di presentazione del Rapporto annuale 2024. “
Significativo che la Curia non abbia potuto usufruire della “cedola” che ogni anni lo IOR “stacca” al Papa con l’approvazione della Commissione cardinalizia di controllo, proprio l’anno scorso, dopo la conclusione del processo per l’acquisto del famoso palazzo di Londra di Sloane avenue, che ha visto nove condanne comminate dal Tribunale vaticano, a cominciare da quella del cardinale Angelo Becciu. Nel corso di quel dibattimento era infatti emerso che l’allora sostituto della Segreteria di Stato per “comprare” il palazzo aveva utilizzato, direttamente o dando in pegno, circa 700 milioni di euro che oltre che dall’Obolo di San Pietro, provenivano dal parte dai dividendi dello IOR versati al Papa a partire dal 2014 .
Adesso bisognerà vedere quale sarà la destinazione del cedola del buon andamento dell’esercizio 2024 che ha raggiunto 13,8 milioni di euro e che è stato trasferito nelle scorse settimane nella disponibilità di Leone XIV, che certamente dovrà continuare le riforme finanziarie iniziate , bloccate e riprese sotto Francesco come chiedono anche settori importanti della Chiesa degli Stati Uniti.
Dall’analisi dei bilancio dello IOR Pubblicato l’11 giugno 2025 emerge anche che dopo quasi 3 anni, Francesco, non è stato ancora obbedito rispetto a quello che aveva stabilito nel novembre 2022: e cioè che tutta l’attività finanziaria e gli investimenti mobiliari (depositi e titoli) del Vaticano dovessero centralizzati presso lo IOR. Svariati miliardi di euro infatti non sono stati ancora riportati in Vaticano e spostati sui conti IOR come ordinato da Francesco. Infatti le cifre dimostrano che la massa amministrata negli ultimi anni dallo IOR è rimasta più o meno la stessa 5,7 miliardi. Il punto è rispondere alla domanda sul perché questi soldi siano rimasti “fuori” presso altre banche (in Italia e non, in Svizzera ad esempio ) Perchè ? Certamente ci sono gli antichi legami delle amministrazioni vaticane ( a cominciare dall’Apsa ) con il settore bancario estero, ma un altro aspetto della risposta è che quando rientreranno in Vaticano si potrà vedere cosa c’è e cosa non c’è. Ad esempio, gli accontonamenti del fondo pensioni (uno dei punti dolenti per le prospettive finanziarie della Santa Sede): a quanto ammontano effettivamente? Sono anni inoltre che non viene pubblicato il bilancio complessivo della Santa Sede. Come mai?

Da questo punto di vista la centralizzazione indicata da Francesco può aiutare Leone ad andare avanti nelle riforme.
Nella sua Relazione che accompagna il bilancio il presidente Franssu (che venne scelto nel 2014 da Francesco su indicazione del defunto cardinale George Pell e da settori cattolici americani ) fa un accenno a questa situazione dove scrive che i progressi raggiunti dallo IOR “ risultano particolarmente importanti per il processo di centralizzazione, in corso in Vaticano, di tutti gli asset presso lo IOR, come previsto dal nuovo quadro giuridico e normativo in vigore “(“ Evangeli Gaudium e al Rescritto ex audientia del Papa Francesco del novembre 2022 “.
Il Rapporto annuale 2025 dello IOR mette inoltre in evidenza che “sono in corso nuove cause civili e penali” , iniziate dallo IOR per ottenere risarcimenti er comportamenti scorretti del passato. Le azioni legali promosse dall'Istituto contro gli abusi perpetrati ai suoi danni prima del 2014 sono proseguite positivamente. Lo IOR è riuscito già a recuperare negli ultimi dieci anni un importo complessivo di oltre 33 milioni di Euro; 1,6 milioni di Euro sono stati recuperati nel 2024 e “sono stati fatti significativi
progressi nelle varie cause in corso”. Qui si fa riferimento indiretto al caso che riguarda l’acquisto del Palazzo delle Poste di Budapest ( operazione gemella a quella di Sloane avenue, il Promotore di Giustizia Alessandro Diddi) . Procedimenti sono stati aperti sia a Malta che in Vaticano.
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