PALAZZO DI LONDRA OVVERO IL BALLO DEL MATTONE.
Diddi: “La cosa più esilarante è il fatto che non c’è un bene al mondo che abbia subìto fluttuazioni di valore come il palazzo di Sloane Ave” . La “brillante operazione “ si è rilevata “una voragine enorme con una perdita per il Vaticano tra i 139 e i 189 milioni di euro”
di Maria Antonietta Calabrò
La “brillante operazione “ dell’acquisto del Palazzo di Sloane Avenue a Londra ha generato più che una perdita “una voragine enorme per il Vaticano:tra i 139 milioni e i 189 milioni di euro”. E’ questa la quantificazione finale del buco creato in pochi anni dalla decisione presa dall’allora sostituto Angelo Becciu, vero “regista” dell’investimento, secondo il Promotore, secondo la stima finale resa nota nel secondo giorno della Requisitoria.
Un’operazione finanziaria condotta innanzitutto “in spregio delle leggi vigenti e del principio di legalità a cominciare dalla violazione delle norme contenute nella legge fondamentale della Curia , la Costituzione apostolica “Pastor bonus” , che si può paragonare un po’ la Carta Costituzionale, in vigore all’epoca dei fatti. E di conseguenza in spregio degli articoli del codice di diritto canonico e dei vari articoli del codice penale (peculato, truffa, corruzione, riciclaggio, auto riciclaggio, eccetera) così come modificati dalla legge 24 aprile 2012 n. CLXVI , e da quella del 7 luglio del 2013 (legge IX ) sulla trasparenza finanziaria.
Ma secondo Diddi , non si tratta solo di un danno economico, di una perdita per le parti civili, dovuta ad un investimento sfortunato , ma del contestuale “vantaggio ottenuto da Raffaele Mincione, da Enrico Crasso e in parte di Gianluigi Torzi” . Perchè i soldi della Segreteria di Stato sono serviti in particolare al finanziere Mincione per ripianare i suoi debiti su altre operazioni ( a cominciare da Enasarco) e per tentare scalate di banche e società italiane.
La presunta dicotomia tra “i collaboratori (mons. Alberto Perlasca, Fabrizio Tirabassi ) che avrebbero agito di propria iniziativa, cioè la struttura della Segreteria di Stato, rispetto al sostituto Becciu - secondo Diddi - “è documentalmente smentita” . “Ci sono le prove che Becciu seguiva passo passo tutti i passaggi indirizzandoli, autorizzandoli”. Dopo aver illustrato cosa accadde già a partire dal 2012 e per tutto il 2013 a cavallo dei due Pontificati (vedi post correlati) , Diddi ha focalizzato quello che è accaduto nel 2014. Perchè la Sicav Athena Fund era stata predisposta già il 1 febbraio 2013, e i fondi furono esternalizzati già tra ottobre 2013 e gennaio 2014 (“Perchè?” Si è chiesto Diddi). Ma è il 27 maggio 2014 che l’affare del petrolio, cioè la cosiddetta operazione Falcon Oil tramonta definitivamente . Nel frattempo Enrico Crasso che sa di dover lasciare Credit Suisse ha fondato la sua società Sogenel . “E’ come se uscito Crasso da Credit Suisse, anche i soldi lo devono seguire”, ha detto Diddi.
Agli atti c’ è una lettera di Athena la quale sostiene che non si può andare avanti, e a giugno viene prospettato “l’affare “ del Palazzo di Londra . L’8 luglio alcuni memo descrivono l’operazione che si sarebbe concretizzata di lì a qualche settimana, il 20 luglio. Il 10 luglio c’è una riunione in Segreteria di Stato . Il Palazzo viene proposto a un prezzo di 230 milioni di sterline, si prospetta un valore futuro di 483 milioni di pounds, ma non viene portato a conoscenza della Sds che il palazzo è gravato da un mutuo, che per un’ipotesi di liquidazione ci vogliono due anni, ma ad uscire prima di almeno 7 anni ci si rimette di brutto. In più il report sulla figura di Mincione richiesto alla Gendarmeria, all’epoca fu firmata dal vicecapo Alessandrini , non era positivo, vi si citavano notizie negative di pubblico dominio sul suo coinvolgimento nel caso Enasarco e in Bpm.
“La cosa più esilarante - ha poi spiegato Diddi - e’ il fatto che non c’è un bene che abbia subito fluttuazioni così come il palazzo di Londra”.
Acquistato da Mincione a 129 milioni nel dicembre 2012, dopo un anno nel dicembre 2013 secondo una stima di PWC vale 173 milioni di pound , dopo altri sei mesi la Sds paga 230 milioni di pounds. E non viene fatta nessuna due diligence. Commenta Diddi “nessun bene ha subito sul pianeta un incremento del genere”. Per giustificare le pesanti perdite subite dal Vaticano Mincione si è appellato al fatto che a causa della Brexit la Gran Bretagna era sull’orlo del default. “E qui Mincione - ha detto Diddi - ha raschiato il fondo del barile,per prenderci in giro. In base a una nostra consulenza possiamo dire con certezza che questo non è stato affatto vero. Anzi i titoli di Stato inglesi erano in piena salute”.
Di soufflé in soufflè , Mincione riuscirà a vendere Sloane Ave a 275 milioni nel novembre del 2018, perchè la Sds , dovrà sborsare altri 40 milioni: non perchè il Palazzo li valga, ma perchè servono per ripianare le sue perdite nel Banco popolare .
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