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SINODO: FRANCESCO METTE IN GUARDIA DA “AMBIGUITÀ FARISAICA” E “IDOLATRIE CAMUFFATE DA SPIRITUALITÀ”

Nell'Omelia della Messa di chiusura ammonisce i credenti "con la mente piena di belle idee per riformare la Chiesa". Come Cartesio ha indicato innanzitutto un metodo ma per spiegare il modello della Chiesa come "porto della misrericordia" cita un vescovo greco antico, morto mille e seicento anni fa, tanto per dire che non ci si inventa nulla. Nessun accenno al Sinodo all'Angelus. Sì alle donne cardinali.


di Maria Antonietta Calabrò



Un modello di una Chiesa “on the go “ aperta a donne, migranti  poveri e omosessuali. Il risultato del quasi-Concilio che si è svolto  in Vaticano per tutto il mese di ottobre è  una serie di proposizioni (votate per parti separate in stile burocratico-diplomatico) ,che va oltre il pensiero del Papa ribadito in un libro intervista uscito pochi giorni fa e che forse molti padri sinodali non hanno letto.
Francesco come Cartesio  ha indicato (μετα ) un metodo, un cammino ( ούδος ) da compiere. Ma , arrivati al termine del Pontificato,  bisognerà vedere dove tutto questo andrà a finire, visto che l’appuntamento conclusivo è convocato per ottobre del 2024. Chi si attendeva o abborriva ( come la destra dei cardinali Burke  e Mueller, quest’ultimo invitato del Papa al Sinodo ) una richiesta di cambiamenti della dottrina  cattolica è rimasto deluso dal documento di sintesi  di 42 pagine votato la sera di sabato 28 ottobre 2023 dai padri sinodali (vescovi d a tutto il mondo, laici, uomini e donne) riuniti con Francesco  da un mese  in Vaticano. Il testo poi oltre ad essere affermativo (nelle parti in cui sono state trovate le convergenze) è un draft sui temi più divisivi sul tappeto (donne,preti,gay ). Lo stile è burocratico-diplomatico (“questioni da affrontare” e “proposte” ) quasi asettico e francamente privo di pathos e attrattiva. 
Un testo però che certamente va oltre lo stesso pensiero di Francesco  che ha messo in moto  un processo che forse andrà ben al di là di quanto lui sia convinto, magari quando ci sarà il suo successore. Tanto che nella Messa finale celebrata nella Basilica vaticana  Francesco si è distanziato in qualche modo , invitando i partecipanti al Sinodo a dare spazio nella propria vita innanzitutto all’Adorazione eucaristica quotidiana  e al servizio degli ultimi.  
Dopo aver citato il cardinale Carlo Maria Martini e la ripetuta condanna dell’Antico Testamento contro l’idolatria (cioè sull’adorare altri che Dio) Francesco ha messo in guardia infatti non solo dalle idolatrie mondane, ma anche “ quelle idolatrie camuffate di spiritualità: le mie idee religiose, la mia bravura pastorale... “ . Ha citato   fratel Carlo Carretto. Dice Francesco  durante l’Omelia : “Carlo Carretto un testimone del nostro tempo, …diceva che il rischio, per noi credenti, è di cadere in «un’ambiguità farisaica, che ci vede […] ripiegati sul nostro egoismo e con la mente piena di belle idee per riformare la Chiesa» (Lettere dal deserto, Brescia 2008, 87). Magari abbiamo davvero tante belle idee per riformare la Chiesa, ma ricordiamo: adorare Dio e amare i fratelli col suo amore, questa è la grande e perenne riforma.”
Un giudizio chiaro e forse un tantino “spiacevole” per l’uditorio (il Vangelo di domenica parlava dei farisei, dei dottori della legge). In ogni caso, un richiamo forte. “Ci siamo ascoltati reciprocamente e soprattutto, nella ricca varietà delle nostre storie e delle nostre sensibilità …il Signore ci guiderà e ci aiuterà ad essere Chiesa più sinodale e missionaria”, una Chiesa che sia un”porto di misericordia” come disse San Giovanni Crisostomo , un vescovo e teologo greco antico morto nel 407 dopo Cristo ( oltre mille e seicento anni fa) nei suoi “discorsi sul povero Lazzaro.” Tanto per sottolineare che la Chiesa di oggi non si inventa nulla. All'Angelus poco dopo, nessun accenno di Francesco all'assise globale che ha tenuto banco per un mese intero.
Fra i temi che restano controversi e ancora aperti dopo il Sinodo, quelli del ruolo delle donne nella Chiesa e del celibato sacerdotale. Diverse sono state le posizioni "in merito all'accesso delle donne al ministero diaconale. Alcuni considerano che questo passo sarebbe inaccettabile in quanto in discontinuità con la Tradizione". Per altri padri sinodali, invece, "concedere alle donne l'accesso al diaconato ripristinerebbe una pratica della Chiesa delle origini. Altri ancora discernono in questo passo una risposta appropriata e necessaria ai segni dei tempi (...). Alcuni esprimono il timore che questa richiesta sia espressione di una pericolosa confusione antropologica, accogliendo la quale la Chiesa si allineerebbe allo spirito del tempo". Valutazioni  diverse sono state fatte  anche "sul celibato dei presbiteri. Tutti ne apprezzano il valore carico di profezia e la testimonianza di conformazione a Cristo": ma il testo si chiede se "debba necessariamente tradursi nella Chiesa latina in un obbligo disciplinare, soprattutto dove i contesti ecclesiali e culturali lo rendono più difficile". Un tema "non nuovo, che richiede di essere ulteriormente ripreso". Dagli esiti dell'approvazione - tutti con la maggioranza dei due terzi, ma alcuni con una più alta quota di 'no' - "la votazione conferma che sono punti aperti, che la discussione, la riflessione e l'approfondimento sono in corso", ha commentato il cardinale Mario Grech, segretario generale del Sinodo nel corso di una conferenza stampa di presentazione. L’incontro con la stampa è slittato di oltre un’ora e mezza e alla fine è iniziato  alle 21,30 di sabato sera dopo che le votazioni (con i tablet) erano partite solo alle 19,30. La Congregazione generale convocata per la lettura collettiva del testo  -presente il Papa - era iniziata alle 15,30. Una  lettura  del testo (pronto alle 12 ) molto lenta oppure problematica?“Era chiaro che alcuni temi avrebbero incontrato una maggiore opposizione” , ha sottolineato il relatore generale, il cardinale Jean-Claude Hollerich. “Anzi, sono sorpreso che molti hanno votato a favore, significa che le resistenze non sono tanto grandi quanto pensavamo". Per quanto riguarda il ruolo dei laici, si avverte il pericolo di "clericalizzarli", "creando una sorta di élite laicale che perpetua le disuguaglianze e le divisioni". Sull'identità di genere e l'orientamento sessuale "è importante prendere il tempo necessario per questa riflessione e investirvi le energie migliori, senza cedere a giudizi semplificatori che feriscono le persone e il Corpo della Chiesa".  Sì, c’è scritto le “energie migliori” .
Ma la parola LGBT non è citata.
Riproposizione rituale, poi , del fatto che la Chiesa “deve ascoltare con particolare attenzione e sensibilità la voce delle vittime e dei sopravvissuti agli abusi sessuali, spirituali, economici, istituzionali, di potere e di coscienza da parte di membri del clero o di persone con incarichi ecclesiali". E "in modi diversi, anche le persone che si sentono emarginate o escluse dalla Chiesa, a causa della loro situazione matrimoniale, identità e sessualità non chiedono che  di essere ascoltate e accompagnate, e che la loro dignità sia difesa". "“La Chiesa sta creando spazi per tutti, nessuno escluso, perché questo è quello che vuole Gesù. Nessuno può sentirsi escluso o non accettato", ha evidenziato Grech.
 Quello che il Papa pensava dei vari argomenti (ruolo delle donne, omosessuali, celibato dei preti) ha trovato il modo di dirlo chiaro e netto nell’ultimo libro scritto insieme ai suoi biografi e amici argentini  Francesca Ambrogetti e Sergio Rubin, pubblicato in Italia proprio durante il Sinodo. No alla donna sacerdotessa ''perché non le spetta il principio petrino, bensì quello mariano, che è più importante''. “ No alle donne prete, sì alle donne in ruoli chiave nelle Curia (6 donne su 8  membri laici del nuovo Consiglio dell’Economia, sono nominati da Francesco sono donne e lui afferma “Una rivoluzione”) . “È un problema teologico. Credo che menomeremmo l'essenza della Chiesa se considerassimo solo il ministero sacerdotale, ossia la via ministeriale. Potremmo dire che la via ministeriale è quella della Chiesa petrina (di Pietro) o, detto altrimenti, il principio petrino è quello della ministerialità”. 
In ogni caso, quanto  alle donne il Sinodo appena chiuso  ha segnato una pietra miliare senza precedenti. Per la prima volta nella storia, le donne non solo hanno potuto avere voce in capitolo, ma hanno anche potuto votare allo stesso livello dei cardinali o dei vescovi. Ed è stato spiegato che questo è stato possibile perchè il ministero di vescovo non è avulso dal resto del popolo di Dio. Il Papa inoltre nel libro di Ambrogetti e Rubin ha affermato che è favorevole alla nomina di donne cardinale. Perché i cardinali - ha spiegato - non devono essere necessariamente sacerdoti, sono persone battezzate che il Papa sceglie come consiglieri.
E celibato opzionale nel cattolicesimo e quindi non più obbligatorio per i preti?, gli hanno chiesto Ambrogetti e Rubin. Lui ha ribadito che ha deciso di non renderlo possibile per ora. “ lo disponga, se lo riterrà opportuno, il mio successore. Si tratta di una di una norma disciplinare (e non di fede,NdA). Certo, è chiaro che se uno lo vive male, il celibato è una tortura, diventa impossibile. Ma non è meno vero che se uno lo vive con la fecondità del ministero che ha scelto, non solo è sopportabile, ma anche bellissimo. È ovvio che ci vuole la vocazione''. E ha aggiunto che i preti luterani si  sposano, ma non per questo è finita la crisi delle vocazioni. Ha poi ricordato di aver respinto la proposta di ordinare preti dei  laici sposati, dove ci sia particolare carenza di sacerdoti. Il Sinodo dell'Amazzonia aveva proposto di ordinare sacerdoti uomini anziani di fede comprovata (viri probati) in regioni con grande scarsità di ministri religiosi, ma il Pontefice si è detto contrario. ''Ho rifiutato la proposta, ma non ho chiuso il dibattito. Ho ritenuto - ha spiegato il Papa- che i tempi non fossero ancora maturi e che ci si dovesse muovere in altre direzioni, per esempio incentivando i sacerdoti che dimostrano una vocazione missionaria a scegliere di andare in Amazzonia. Quello che mi dispiace è che molti mezzi di informazione abbiano ridotto il sinodo al tema dei viri probati a scapito di tutta la grande problematica sociale ed ecologica che interessa la regione."
''Sinodo” è una parola antica legata alla Tradizione della Chiesa. Composta dalla preposizione “con” (σύν), e dal sostantivo “via” (δός) indica il cammino fatto insieme dal Popolo di Dio. (https://www.vaticannews.va/it/vaticano/news/2021-10/sinodalita-chiesa-sinodale-sinodo-vescovi-papa-francesco.html)
La cosa più importante da ricordare, comunque, è che quello che si è appena concluso è  stato il Sinodo sulla sinodalità, cioè su un metodo.
Anche lo scopo del  breve scritto  preparatorio di Cartesio ( “Le discours sur la méthode” ) aveva il compito di spiegare il metodo con cui affrontare ,in quel caso,  la conoscenza delle scienze. Ma il discorso sul metodo divenne più importante dei tre libri che voleva introdurre.Chissà, forse avverrà così anche per questo Sinodo: sarà più importante il metodo dei singoli contenuti.

Update dell'articolo pubblicato il 30 ottobre 2023 su Huffpost.it (https://www.huffingtonpost.it/esteri/2023/10/29/news/sinodo-13996061/)

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