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La rete vaticana di Giorgia: l'asse con Parolin, il ruolo di Sangiuliano, il passo falso di Urso.


Il Governo non lavora con il grimaldello dell’opposizione vaticana a Bergoglio nei rapporti d’Oltretevere, ma con l'interlocuzione diretta tra potere a potere, come deve essere. Con la premier tanto attenta a questo da non citare nel suo Pantheon papa Benedetto XVI, ma solo il riferimento a San Benedetto e alle radici giudaico-cristiane .Altro che cardinale Sarah. Chi pensava che i contatti Oltretevere fossero limitati a qualche eminenza della vecchia guardia antibergogliana dovrà ricredersi. La rete di Giorgia Meloni sul Cupolone è scattata già a giugno e al massimo livello. A rivelarlo ieri sera è stato direttamente il suo interlocutore, il cardinale segretario di Stato, Pietro Parolin, all’uscita di una Messa per la pace in Armenia celebrata nella Basilica papale di Santa Maria Maggiore.

Il 2 settembre una megaintervista di Parolin al Tg2 Post di Gennaro Sangiuliano.

Adolfo Urso dopo essersi speso tutta l’estate tra Kiev e Washington , pur avendo ottenuto il MISE avrà invece meno che fare con l’ intelligence ( ma rimane nel CISR , comitato interministeriale per la sicurezza della Repubblica) così pagando anche  l’appoggio incondizionato a Cecilia Marogna, la cosiddetta Dama del cardinale Becciu e sedicente esperta di intelligence, nei cui confronti la Segreteria di Stato guidata da Pietro Parolin, si è costituita parte civile al processo vaticano dove lei e’ imputata .


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